Siamo parzialmente soddisfatti di quanto deciso dalla Commissione di lunedì scorso sul tema dello smarino al Campasso. L’assessore Giampedrone infatti ha promesso, per prima cosa, di rivedere la propria delibera del settembre scorso che garantiva la possibilità di arrivare, per il deposito in questione, fino a 150 mila metri cubi di materiale di risulta proveniente dai lavori per il nodo ferroviario, abbassando questa soglia a circa 65 mila metri cubi (quando governavamo noi il limite massimo era di 39 mila 600). In secondo luogo, siamo soddisfatti anche del fatto che, al Campasso, verrà depositato esclusivamente lo smarino necessario alle opere che Italferr deve realizzare sul nodo del Campasso, mentre si temeva potesse diventare il deposito dei lavori per gli interventi di tutto il nodo ferroviario genovese. Il macchinario che frantuma il materiale di risulta quindi lavorerà soltanto quello utile al nodo del Campasso e non quello di tutto il genovesato. Grazie a questa decisione gli Uffici hanno garantito che il cosiddetto frantoio non opererà per più di dodici mesi
La Regione, poi, si è detta disponibile a coinvolgere sempre i Municipi Medio Ponente e Centro Ovest e i comitati di quartiere agli incontri dell’Osservatorio. Come ha già dichiarato il Comune Arpal e Asl verranno invece ascoltate in Commissione, nonostante sia stato confermato che non esiste alcun allarme sanitario. Recependo le istanze del Pd la Regione ha ridotto molto gli impatti negativi dovuti a questi lavori. Infine è stata confermata la modifica alla viabilità che sarà attiva a partire dal prossimo giugno per allargare via della Pietra, come aveva previsto la Giunta Burlando.