ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA
Prot 10-131
MOZIONE
Oggetto: Sul riconoscimento quale patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO dell’epopea del popolo tabarchino.
Considerato che: nelle giornate di sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre 2017 si è tenuto a Pegli presso l’Hotel Mediterranee il terzo convegno internazionale delle comunità appartenenti al “ciclo Tabarchino”, organizzato dal Circolo Culturale Norberto Sopranzi, con il patrocinio del Comune di Genova e della Regione Liguria;
Preso atto che: al convegno hanno partecipato rappresentanti delle comunità di Tabarca Tunisia, Carloforte e Calasetta -Sardegna, Genova Pegli, oltre a studiosi provenienti da Francia, Spagna, Tunisia, e da Università Italiane;
Considerato che: la storia e l’epopea del popolo Tabarchino prende avvio da Pegli nel 1541 ove un manipolo di pescatori di corallo capitanati dalla nobile famiglia dei Lomellini salpò per andare a colonizzare l’isola di Tabarca sita sulle coste della Tunisia al fine di trovare nuove occasioni di pesca del corallo;
Preso atto che: tale attività fu realizzata grazie ai buoni auspici di Andrea Doria che era stato nominato dal Re di Spagna Carlo V, Grand Ammiraglio del Regno di Spagna e che l’insediamento sull’isola di Tabarca avvenne sotto l’egida della potente famiglia Lomellini che sviluppava rapporti commerciali ed economici in ogni Porto del Mediterraneo;
Considerato inoltre che:
1. La storia delle isole di Tabarca (Tunisia), San Pietro e Sant’Antioco (Italia) e Nueva Tabarca Spagna), rappresenta un unicum nella storia del Mediterraneo, restando legata alla vicenda di una comunità, il cui nucleo originario parte dal centro costiero ligure di Pegli nella prima metà del XVI secolo, cresce nel corso degli anni con apporti da altri luoghi del Mediterraneo, si sposta, per varie vicende, da isola a isola;
2. La comunità tabarchina, nel corso di cinque secoli, forgia una propria identità, particolarmente legata a una specificità linguistica e culturale, che si è materializzata attraverso l’emigrazione nella prima metà del XVIII secolo e che viene ulteriormente rafforzata dalla cattività che parte della comunità subisce a più riprese (1741;1798);
3. I luoghi della comunità tabarchina, presenti nelle diverse isole dove sono rimasti, sono da considerarsi “luoghi della memoria” e rappresentano le testimonianze storiche e materiali di una vicenda plurisecolare. Queste testimonianze sono il forte e i resti dell’abitato antico di Tabarca, i complessi urbani di Carloforte, di Calasetta e di Nueva Tabarca;
4. La comunità tabarchina si configura come un “heritage” culturale, crocevia tra il Mediterraneo latino e quello arabo, che raccoglie testimonianze linguistiche, religiose, culturali, artistiche, riti e credenze che rappresentano un patrimonio immateriale condiviso;
5. Questo “heritage” si trasmette, generazione dopo generazione, nella comunità tabarchina, articolata su più sedi (Tunisi, Carloforte, Calasetta, Nueva Tabarca e Pegli) e che si è conservata, per cinque secoli fino ad oggi, mantenendo la propria identità che viene vissuta dalle comunità in una prospettiva non statica ma dinamica, un patrimonio che va trasmesso alle nuove generazioni, con l’obiettivo di continuare a viverlo, a crescerlo e a tramandarlo;
6. La comunità tabarchina si sente unita e solidale con il centro originario di Pegli da cuiebbe avvio l’epopea del popolo tabarchino e lo riconosce come comunità-madre e interlocutore privilegiato durante i diversi secoli di rapporto.
7. La storia della comunità Tabarchina, intesa come una entità storica plurisecolare epluriterritoriale è da intendersi come elemento meritevole di essere riconosciuto quale patrimonio immateriale dell’umanità, per via della sua genesi e della testimonianza come comunità mediterranea, esempio di convivenza, malgrado gli episodi di sopraffazione, quali le catture, le cattività e i riscatti, dal momento che ha mantenuto in vita nella sua cultura gli elementi diversi – lingua, riti, credenze, feste, gastronomia – provenienti dalle diverse stagioni della sua storia;
8. che è da ritenersi perciò giustificata la richiesta di inoltrare all’UNESCO specifica richiesta di riconoscimento di “patrimonio immateriale dell’Umanità”, quale esempio e testimonianza di una comunità mediterranea, profondamente legata al mare e alle sue molteplici vocazioni.
Preso atto: infine del documento redatto, allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale, documento condiviso e sottoscritto dai rappresentanti delle comunità Tabarchine, degli studiosi e delle associazioni, dell’intera comunità associativa e socialepresenti al Convegno.
Per le ragioni sopra esposte: SI IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE a fare propria la richiesta delle comunità facenti parte del ciclo Tabarchino facendosi promotore, assieme al Comune di Genova , di inoltrare specifica istanza all’UNESCO al fine di poter ottenere il riconoscimento quale “patrimonio immateriale dell’Umanità” l’epopea del Popolo Tabarchino.
F.to: Sergio Rossetti, Francesco Bruzzone