Introduzione, presso la Giunta ligure, del Comitato Regionale
per la legalità e la trasparenza degli atti pubblici;
iniziative di formazione per il personale dell’Ente che si occupa di contratti e bandi; implementazione delle misure per la legalità e la trasparenza negli appalti pubblici e un finanziamento di 650 mila euro all’anno per questo tipo di iniziative. Sono questi i cardini della proposta di legge “Modifiche alla legge regionale 5 marzo 2012, n. 7 (Iniziative regionali per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità)”, depositata nei giorni scorsi dal Gruppo in Regione del Partito Democratico. Alla conferenza stampa di presentazione organizzata questa mattina, oltre a tutti i consiglieri regionali Pd, ha partecipato anche Stefano Busi, referente regionale Libera Liguria. Una collaborazione, quella fra il Gruppo del Partito Democratico e l’associazione antimafia, che già aveva dato i suoi frutti con l’iniziativa “Senza corruzione riparte il futuro” a favore delle liste pulite. Tornando al provvedimento firmato dai consiglieri del Pd, gli obiettivi principali sono il rafforzamento di una serie di misure per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso – soprattutto nell’ambito dell’Ente regionale e quindi in merito a contratti e appalti – e lo sviluppo della cultura della legalità. In poche parole questa modifica rafforza ancora di più le norme esistenti in materia e prevede alcune novità importanti come l’istituzione del già citato Comitato Regionale per la legalità e la trasparenza degli atti pubblici, cha avrà il compito di monitorare la trasparenza e il rispetto della normativa vigente in materia di contratti di lavoro, servizi e forniture e degli investimenti pubblici. “Sul tema dell’educazione alla legalità e al contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa, dei fenomeni dell’usura e dell’estorsione e del sostegno alle vittime di reati – spiegano i consiglieri regionali del Gruppo Pd che hanno firmato tutti insieme questa proposto di legge – è necessario che la Regione promuova e stipuli convenzioni con le organizzazioni del Terzo Settore e in particolare con le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale che operano in questo campo”. Proprio per questo, il provvedimento, prevede l’istituzione all’interno del registro regionale del volontariato e dell’associazionismo un’apposita sezione riservata al Terzo Settore.
Altro punto importante della proposta di legge è l’idea che sia la Regione a proporre la conclusione di accordi e la stipula di convenzioni con le autorità statali operanti sul territorio regionale nel settore della tutela o dell’ambiente ai sensi dell’articolo 13 della Legge 8 luglio 1986 , n. 349. Rimane quindi centrale l’implementazione di misure per la legalità e la trasparenza dei contratti e degli appalti pubblici, con l’obiettivo di prestare maggiore attenzione al rispetto dell’indipendenza e della terzietà nella nomina delle commissioni giudicatrici, sia per quanto concerne i soggetti che procedono alla nomina sia per i soggetti candidati e nominati nelle commissioni, contro il rischio d’infiltrazione mafiosa e della criminalità organizzata.
Infine il provvedimento prevede, come detto, anche uno stanziamento totale di 650 mila euro, per coprire annualmente tutte le iniziative previste dalla norma, a testimonianza di un impegno concreto e reale dell’Ente sulle tematiche della legalità, della trasparenza e della lotta alle mafie.
“Non bisogna mai abbassare la guardia – precisa il consigliere del Pd Pippo Rossetti – Purtroppo la Giunta ha convocato con quattro mesi di ritardo (per il 19 febbraio) il Tavolo della legalità che doveva riunirsi a ottobre. Con questa proposta il Partito Democratico vuole rafforzare ulteriormente la legge approvata nel 2012. La mafia c’è eccome e per combatterla bisogna partire prima di tutto da un tema culturale”.
“La nostra è stata una delle prime regioni italiane ad approvare una legge di questo tipo – spiega il consigliere del Pd Luca Garibaldi – adesso però quella norma di quattro anni fa, a cui in tanti si sono ispirati, necessita di un passo avanti ulteriore e questa proposta appena depositata va proprio in quella direzione”.
“Ci auguriamo – sottolinea la capogruppo del Pd Raffaella Paita – che anche le altre forze politiche, non solo dell’opposizione, ma anche della maggioranza, sostengano questa proposta di legge, che tra le novità più importanti mette a disposizione anche un investimento di 650 mila euro”.
“Quella del 2012 – conclude Stefano Busi, referente regionale Libera Liguria – era una buona legge, ma c’erano delle lacune che questa proposta riesce finalmente a colmare. Prima fra tutte la mancanza di uno stanziamento di tipo economico. Certo, questa cifra (650 mila euro l’anno) è un primo passo, nella speranza che poi si possa fare di più. Auspichiamo che anche questa norma venga approvata all’unanimità come quella di quattro anni fa. Le direttrici fondamentali per la lotta alla mafia riguardano l’educazione e l’economia. E l’educazione non si fa soltanto a scuola, ma anche con i dipendenti della Regione, i funzionari e con chi ha responsabilità pubbliche”.