Signor Presidente, Signori Consiglieri,

abbiamo letto con attenzione questa proposta di assestamento di bilancio, perché sappiamo quanto in essa può essere contenuto di tecnico ma soprattutto di politico.

 Cogliamo positivamente che alcune richieste avanzate dai consiglieri  del Partito Democratico siano state accolte in termini di continuità di servizi. Come primo risultato possiamo esprimere soddisfazione per la prosecuzione del servizio Navebus che collega Pegli a Genova Porto Antico per la quale la Giunta regionale si è impegnata a reperire ulteriori 170 mila euro per coprire i costi per tutto il 2016  a integrazione delle risorse impegnate dal Comune di Genova.

Abbiamo accolto favorevolmente l’emendamento riguardante la riforma del trasporto pubblico regionale con cui s’introducono tariffe diversificate per gli utenti occasionali non residenti per i servizi nei territori con evidente vocazione turistica.

Questo auspichiamo sia la risposta anche alla questione del biglietto integrato nelle Cinque Terre. E’ stato importante l’emendamento presentato dal Presidente Toti che ha probabilmente superato lo scempio causato dalla bigliettazione introdotta dalla sua Giunta secondo la quale i liguri che prendevano i regionali veloci che facevano fermate nelle Cinque Terre il sabato e la domenica pagavano un’assurda maggiorazione per il semplice transito. Su questa vicenda va sottolineato il ruolo dei comuni,  delle Associazioni e delle categorie nell’ottenere anche modifiche negli orari e nelle fermate. Rivendichiamo anche il nostro ruolo di opposizione con proposte puntuali e precise.

 Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha anche votato in Commissione a favore della variazione del bilancio regionale per lo stanziamento di 500 mila euro necessari alla messa in sicurezza della strada di Arenzano colpita dalla frana, in danno ai privati. Ricordiamo, viste le polemiche sollevate in questi giorni, il ritardo di ANAS e l’inefficace azione nei suoi confronti da parte della Giunta Regionale, malgrado il Presidente Toti avesse pomposamente annunciato nella sua newsletter, non abbiamo ancora capito se personale o istituzionale, tempi di soluzione molto più rapidi di quanto poi non sia effettivamente accaduto.

Non possiamo inoltre non sorridere davanti ai goffi tentativi dell’Assessore Giampedrone che ha cercato di celare l’inefficienza della propria azione attribuendo responsabilità inedite al Governo.

 La Giunta ha anche promesso di reintegrare 80 mila euro che erano stati sottratti con una variazione di Giunta nell’aprile scorso alle iniziative del Mercato Equo e Solidale.  Ringraziamo il Consigliere Vaccarezza per la disponibilità dimostrata ad ascoltare le associazioni che hanno ben spiegato la necessità di questo contributo già previsto nel bilancio previsionale approvato a dicembre scorso.

 Questa variazione di bilancio introduce la volontà di contrarre mutui all’interno delle autorizzazioni di indebitamento ereditate dalla precedente amministrazione.

Si peggiora lo stato debitorio della regione per 30 milioni di euro di cui 15 milioni sono stanziati genericamente per “acquisti strategici e infrastrutture”.

Non viene descritta con precisione e in modo dettagliato la modalità di utilizzo di questi 15 milioni di euro.

Ci chiediamo se con questo mutuo non si possano finanziare iniziative da tempo richieste dal territorio e che segnerebbero l’azione di governo come incisiva.

Ad esempio alcune di queste risorse potrebbero essere trasferite a FILSE per un milione e mezzo o due per il settore dell’impiantistica sportiva che ha visto sottrarsi due milioni di euro in conto capitale già stanziati dalla Giunta Burlando e non spesi. Avrebbero potuto essere stanziati investimenti per la Banca della Terra o sull’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata traducendo così l’impegno profuso dal Vice Presidente Viale nell’Osservatorio regionale per il contrasto all’illegalità con atti concreti e non solo di testimonianza. Il Partito Democratico ha depositato una proposta di legge in cui si prevede l’attivazione del fondo per l’utilizzo dei beni confiscati  che speriamo venga approvata in Consiglio Regionale.

 Il Partito Democratico auspica inoltre che una parte di queste risorse siano utilizzate per riacquistare Villa Zanelli, sanando così la ferita aperta dall’attuale consigliere regionale di Forza Italia Vaccarezza nell’ottobre 2010.  La Regione Liguria con presidente Burlando e la Provincia di Savona con presidente Bertolotto e Assessore Rambaudi, tramite il programma dei fondi Par Fas 2007-2013 per l’alta formazione professionale aveva deciso di stanziare 4,5 milioni di euro per Villa Zanelli e realizzare al suo interno l’Istituto tecnico superiore per il turismo (Its) Accademia dell’Ospitalità di Savona. Ma quando era tutto pronto per partire, l’allora Presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza aveva comunicato alla Regione che non c’erano le condizioni per realizzare un Its a Villa Zanelli rifiutando il contributo. Solo a quel punto la Giunta Regionale ha spostato quei fondi altrove, realizzando l’Its che doveva sorgere a Savona da un’altra parte. Villa Zanelli, venuta meno la disponibilità alla ristrutturazione da parte della Provincia, è stata venduta ad Arte.

Questa variazione di bilancio richiama entrate per 58 milioni di euro tra Stato e Unione Europea.

E’ obbligo ricordare anche in questa sede che da diverse agenzie esterne viene segnalato che non si stanno spendendo i soldi provenienti dal Bilancio dell’U.E. e trasferiti alla Liguria. Dei quattro Fondi Strutturali e di investimento poco si sa, a parte promesse e annunci.  Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) su sviluppo del territorio e delle imprese, il Fondo sociale europeo (FES) –su formazione e sviluppo delle competenze, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), attraverso la gestione corrente, dovrebbero essere protagonisti in Liguria di azioni di sviluppo, di investimento e di formazione di cui non si hanno notizie.

Dai poli dell’innovazione all’agricoltura sociale, dai bandi della formazione a catalogo a quelli per l’inclusione sociale, molti bandi sono attesi da troppo tempo. La Regione fa fatica a spendere le risorse europee in un momento di congiuntura economica che è borderline tra ripresa e stagnazione e che richiederebbe invece ingenti investimenti per sostenere le aziende, i processi di innovazione e quindi l’occupazione.

Cito  con interesse la riflessione del dott. Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria che ha dichiarato in questi giorni:” Dopo la breve stabilizzazione registrata a settembre, il 2015 si è chiuso con un nuovo peggioramento dell’erogazione del credito, un peggioramento che ha riguardato purtroppo tutto il territorio regionale”, mentre oggi i giornali riportano dati sull’incremento del numero delle imprese sul territorio ligure. E’ qui che ci chiediamo perché la Giunta regionale non immetta sul territorio i Fondo Europei che fungerebbero da volano per l’intera economia ligure.

 Più preoccupante è quanto emerso dai dati dei saldi di esercizio 2015 e del primo trimestre delle Aziende sanitarie degli IRCS e degli Ospedali .

Nel 2014 il risultato di gestione del SSR è stato di -63,736 ML. Nel 2015 è di

-102.66 .

Dalla gestione della Giunta Burlando del 2014 (grazie a questo risultato nell’ultima finanziaria  aveva esentato dall’IRPEF i contribuenti che dichiaravano su base annua fino a 28.000,00 euro)  a quelle della Giunta Toti il disavanzo cresce di 39 ML  e non c’è più stata esenzione dell’IRPEF.

Anche più preoccupante la situazione nel 2016. Nel primo trimestre tutte le aziende hanno un risultato di esercizio che quantifica il disavanzo in 34,645 ML che proiettato nell’anno porta il disavanzo a 138 ML e +36,5 ML di deficit rispetto al 2015 e +75 ml di disavanzo rispetto al 2014.

Paventiamo con grande preoccupazione un aumento di IRPEF e IRAP se non addirittura il rischio di commissariamento e la necessità di predisporre un piano di rientro.

I dati riportati sono forniti dall’assessorato:  verbali del 15/7/2015, di verifica del IV trimestre 2015, modello di rilevazione economico che Regione Liguria ha inoltrato al Ministero e al tavolo di monitoraggio del MEF che controlla il pareggio di bilancio dei conti sanitari.

Non avendo fatto ad oggi, giugno 2016, alcuna azione di governo temiamo che le proiezioni possano addirittura peggiorare.

 Il Libro Bianco tanto annunciato e descritto sembra il canto di Penelope; l’assessore Viale dovrebbe, oltre che ascoltare anche agire. Un anno è passato e i risultati negativi sono lì davanti a tutti.

 Non possiamo non citare in questa sede quanto sta avvenendo all’ospedale di Albenga. Nei giorni scorsi l’Assessora alla sanità Sonia Viale, dopo aver promesso per mesi la continuità assistenziale,  ha confermato che l’Ortopedia di Albenga verrà chiusa definitivamente (circa 3000 interventi solo nel 2014) senza garantire alcuna continuità delle prestazioni sanitarie per i cittadini. Vorremmo chiarire che la soluzione era in un’azione tempestiva della Giunta; il territorio interessato:  i Sindaci, le province, i sindacati chiedono la proroga dell’attuale contratto in attesa dell’assegnazione del servizio a chi vincerà la nuova gara preannunciata.

Di fatto dal 31 luglio i 53 dipendenti diretti resteranno a casa. Un numero non precisato di addetti dell’indotto e di aziende perderanno le loro attività, ma soprattutto i pazienti liguri (ma anche quelli che da fuori regione avevano deciso di venire a farsi curare ad Albenga) saranno costretti a riparare altrove e andranno presumibilmente a sostegno della sanità lombarda. Un danno economico e sanitario enorme, visto che la prossima gara per l’affidamento del servizio  si potrà fare a ottobre. Una gestione che secondo Viale però dovrebbe durare appena due anni e che quindi potrebbe essere propedeutica, scaduto quel termine, all’affidamento di tutto l’ospedale ai privati.

Siamo ancora nelle avanzate ipotesi futuribili, in assenza di una precisa e corretta pianificazione della rete ospedaliera savonese. Mentre si spendono le parole da scrivere, il territorio ha subito e subisce gravi conseguenze sul piano della cura, dell’economia sanitaria e di tutta l’economia territoriale.

 Dopo mesi e mesi di ritardo nell’applicazione del cosiddetto fondino, la Giunta certifica il fallimento di un anno di politiche sui trasporti su gomma.

Gli emendamenti della Giunta infatti propongono che sia FILSE a fare quello che doveva fare l’Agenzia del Trasporto, Agenzia che la Giunta non ha messo in condizione di funzionare, dove prima un presidente si è dimesso per polemica e dove poi l’Assessore Berrino ha nominato persona di sua stretta fiducia. Segno di grande confusione e incapacità di risolvere i problemi che stanno pagando i lavoratori e le aziende che da mesi attendono una soluzione.

 In queste variazioni di bilancio e di modifica della legge di stabilità regionale 2016 sono ancora venute meno legittime aspettative.

 Nulla si dice delle funzioni trasferite dalle province a Regione Liguria, nulla viene proposto per chiudere senza riduzione dei livelli occupazionali la società della Città Metropolitana Atene che ora svolge funzioni regionali, così come nulla è detto sui precari dei centri per l’impiego e per i servizi che Province e Città Metropolitana hanno affidato all’esterno.

 Diciamo qui, a futura memoria, che Regione Liguria è in ritardo per l’assegnazione dei servizi che sono attualmente erogati attraverso i Centri per l’Impiego  e che scadono a ottobre e a dicembre.

 Queste variazioni di bilancio non propongono quel necessario incremento dei fondi a sostegno delle attività dei parchi malgrado la retorica convegnista sulla necessità di promuovere il prodotto tipico locale all’interno dello sviluppo delle attività turistiche.

Non possiamo non richiamare l’attenzione al Parco dell’Aveto. Sarà possibile nei prossimi mesi attivare la miniera di “Gambatesa” che richiamava più di 20mila presenze annuali. Senza risorse “Gambatesa” rischia di rimanere una incompiuta.

Per l’inadeguatezza dei provvedimenti non ci sentiamo di votare favorevolmente ai due disegni di legge.

 Il Consigliere del Gruppo Partito Democratico

(Sergio Rossetti)

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