ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA
Gruppo Consiliare Partito Democratico
Prot10-140
MOZIONE
Oggetto: Chiusura reparto cure intermedie Ospedale Sant’Antonio di Recco
I sottoscritti consiglieri regionali, Tenuto conto
che non è infrequente che un paziente cronico dimesso da una struttura ospedaliere se non correttamente accudito e destinato a ulteriori ricoveri che la degenza in una struttura di assistenza di bassa intensità può permettere anche, come proiezione nel tempo, una riduzione della spesa ospedaliera.
Dato atto
che presso l’Ospedale Sant Antonio di Recco era stato avviato un servizio per le cure intermedie che era garantito attraverso la presenza di quattordici posti letto e che si occupava sia del pieno recupero dello stato di salute dei pazienti anziani sia del completamento delle terapie in corso .
Considerato
che il numero di pazienti seguiti presso il reparto cure intermedie di Recco risulta essere 342 dalla data di attivazione del 10/12/2012 al 31/01/2016 (data di chiusura)
Al Signor Presidente dell’Assemblea Legislativa Regione Liguria
SEDE
Valutato
- che l’amministrazione comunale di Recco si è immediatamente opposta a tale chiusura ritenendo il servizio sospeso essenziale in quanto il territorio presenta numerosissime situazioni di anziani soli che, dimessi dalla struttura ospedaliere dopo il tempo strettamente necessario alla diagnosi e alla cura necessitano di un maggiore accadimento.
- che non si può trascurare la forza e l’energia che ruotavano intorno a questa struttura incrementate dal personale motivato e dal volontariato (AVO e Croce Verde) e che hanno reso avanzata la proposta di un modo nuovo di “fare medicina”.
IMPEGNANO IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE
Affinchè :
- si riapra il reparto cure intermedie presso l’Ospedale Sant’Antonio di Recco, chiuso in data 31 gennaio 2016 per riavviare l’esperienza preziosa per il territorio in termini di innovazione medica e di servizio non solo utile al Comune di Recco ma anche ai Comuni limitrofi
- venga pianificata l’apertura dell’ospedale di comunità realizzando l’integrazione tra i medici di medicina generale e le strutture per acuti e per post acuti necessarie ad un comprensorio con molti anziani