CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA
Gruppo consiliare Partito Democratico
MOZIONE
(ai sensi dell’articolo 121 del Regolamento Interno)
Oggetto: Servizi per l‘apprendimento permanente e organizzazione delle reti territoriali.
IL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA
RICHIAMATA la legge 28 giugno 2012, n. 92 (Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita) che indica nelle reti territoriali la modalità organizzativa attraverso cui si costituisce il sistema integrato dell’apprendimento permanente;
VISTO l’accordo approvato dalla Conferenza Unificata Stato – Regioni nella seduta del 10 luglio 2014 con il quale vengono approvate le linee strategiche di intervento in ordine ai servizi per l’apprendimento permanente e all’organizzazione delle reti territoriali;
DATO ATTO CHE le linee strategiche prevedono che il sistema dell’apprendimento permanente si riferisce e comprende ambiti di apprendimento formali, non formali e informali;
ATTESO CHE le citate linee strategiche al punto 1.5 precisano che:
• l’apprendimento non formale comprende anche, tra gli organismi che perseguono scopi educativi e formativi, quelli del volontariato, del servizio civile, del privato sociale e, più in generale, le organizzazioni del no-profit;
Genova, 29 ottobre 2015
Al sig. Presidente del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria
SEDE
- l’adesione alle reti territoriali da parte di questi organismi deve essere volontaria e gli organismi che aderiscono alle reti territoriali devono assicurare requisiti organizzativi e requisiti di qualità dell’offerta culturale e formativa;
- le Regioni individuano modalità che consentono a questi organismi che lo richiedono e posseggono i requisiti, di far parte delle reti territoriali, promuovendo, se non ancora presente, un Registro regionale delle Organizzazioni del Terzo Settore, previo avviso regionale che inviti alla presentazione della domanda di iscrizione nell’ambito delle procedure per la costruzione delle reti territoriali integrate;VISTA la d.G.r. n. 450 del 27/3/2015 con cui si introduce un apposito elenco regionale degli organismi iscritti nel Registro del Terzo Settore, di cui alla l.r. 42/2012, o nell’Albo regionale degli Enti del Servizio Civile, di cui alla l.r. 11/2006 che perseguono scopi educativi e formativi nelle reti territoriali dell’apprendimento permanente;
CONSIDERATO CHE:
- tale delibera dispone che l’iscrizione nell’Elenco regionale degli organi iscritti nel registro del Terzo Settore e nell’Albo regionale degli Enti del Servizio Civile è condizione necessaria per far parte dei soggetti educativi e formativi delle reti di cui sopra;
- la suddetta delibera stabilisce, in conformità con le linee strategiche approvate nella Conferenza Unificata il 10 luglio 2014, i requisiti organizzativi e la documentazione necessari per l’iscrizione all’Elenco di cui al punto precedente;IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE
- a dare attuazione alle determinazioni della d.G.r. 450/2015 provvedendo all’istituzione dell’Elenco regionale sopra citato previo avviso alle associazioni che rispondono ai requisiti di cui al punto 4 della suddetta delibera;
- a istituire e convocare il tavolo di cui al punto 2 della d.G.r. 450/2015 composto dagli Assessori regionali competenti, o loro delegati, da un rappresentante per ciascuno dei soggetti di cui al punto 1.4 dell’Accordo approvato in Conferenza Stato – Regioni e da enti istituzionali, sociali e degli organismi educativi e formativi di cui al punto 1.5, che trovano espressione in un rappresentante dell’Organismo Associativo unitario di rappresentanza del Terzo Settore e in un rappresentante degli Enti del Servizio Civile con il compito di formulare proposte per la costruzione delle reti territoriali;
- a promuovere e rendere concretamente possibile, mediante la stipula di un apposito accordo quadro, l’utilizzo degli spazi formativi (aule) e delle attrezzature didattiche di Istituti scolastici, Università, Musei Civici (nei periodi in cui sono inutilizzati) da parte degli organismi che si occupano di apprendimento non formale (Università Popolari e/o della Terza Età, Circoli Culturali comunque denominati);
- a introdurre modalità di facilitazione e di sostegno rispetto ai costi organizzativi sostenuti dai soggetti di cui sopra nello svolgimento delle loro attività (costi di affitto delle aule didattiche, delle sedi delle associazioni, dell’acquisto e manutenzione delle attrezzature e del materiale didattico), considerate le ragioni fondative e le caratteristiche essenziali di tali soggetti in quanto realtà di volontariato e di promozione sociale che si autofinanziano con quote sociali di iscrizione ai corsi e si basano sull’apporto volontario e gratuito di docenti e di soci impegnati nelle diverse funzioni organizzative;
5. a sostenere, anche con contributi finanziari mirati, i progetti di apprendimento non formale che:
si propongono di coinvolgere e rimotivare all’apprendimento fasce di cittadini economicamente e culturalmente deboli sulle fondamentali competenze di cittadinanza;
promuovono, attraverso specifici percorsi formativi, la diffusione della cultura dell’invecchiamento attivo e dello scambio/reciprocità tra le generazioni;
favoriscono i processi di integrazione con le persone provenienti da altri contesti;
diffondono conoscenza, valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico del nostro territorio.
Giovanni Lunardon Sergio Rossetti Luca Garibaldi
Juri Michelucci Raffaella Paita Valter Ferrando