La Regione richiama in servizio i medici pensionati invece di bandire concorsi per assumere giovani laureati. Come al solito la Giunta Toti-Viale preferisce l’espediente del “tapullo” e, invece di risolvere una volta per tutte una situazione di emergenza investendo sul futuro, si preoccupa solo di tamponarla. In Liguria servono medici, infermieri e oss, perché oltre alla cronica mancanza di personale, adesso si aggiungono anche gli effetti di quota 100. L’unica soluzione è assumere nuovi lavoratori. Cosa aspetta la Giunta a farlo? Sono 4 anni che non ci sono praticamente concorsi in questa regione (l’unico bandito dal centrodestra è stato quello per gli infermieri, anche se si è rivelato insufficiente). A dicembre 2014 il personale sanitario ligure pubblico contava 15.882 addetti, a maggio 2018 siamo scesi a 15.254, 628 unità in meno. Tra 2014 e 2016 il taglio sul personale è stato di 16 milioni di euro, ma la Giunta, al 2017, aveva un margine di spesa per assumere personale di quasi 120 milioni di euro, che non ha minimamente preso in considerazione.
Il problema sta tutto qui. Toti e Viale per ridurre il deficit sanitario hanno colpito soprattutto due settori: le strutture di riabilitazione accreditate tramite la regressione tariffaria e il personale, tagliando a più non posso e non coprendo gli organici scoperti. Il risultato è che il deficit non è stato risanato, tant’è che il previsto pareggio di bilancio nel 2020 è assolutamente una chimera, mentre restano in crescita liste d’attesa e disservizi. E soprattutto non avendo bandito alcun concorso, tranne quello per infermieri, oggi ci troviamo in una tragica carenza di personale. Certo, ci sono delle tare nazionali come le scarse risorse per gli specializzandi, ma la situazione di emergenza che si è creata in Liguria è soprattutto frutto delle scelte dissennate della Giunta regionale. Tutto questo è aggravato dal fatto che, in questi anni, il centrodestra ha preferito congelare la rete dell’offerta ligure per un mero calcolo elettorale e così ci troviamo ad avere meno medici di quelli che servono e più reparti di quelli che il quadro epidemiologico ligure richiede. Un modo disastroso di gestire le risorse pubbliche.