Genova decolla l’idea di lanciare nel 2017 una  Giornata della Memoria per ricordare le vittime della tratta in Italia. Una giornata che potrebbe coincidere con la Giornata Europea in modo da semplificare l’iter legislativo.
La vice presidente della Camera dei Deputati, On. Marina Sereni, il 7 giugno sera al “Che Festival” di Music for Peace, ha preso l’impegno di farsi portavoce con la Presidente della Camera Boldrini per organizzare il 18 ottobre di quest’anno – proprio in occasione della Giornata Europea contro la tratta – un incontro con Genova e altri soggetti interessati per definire questo progetto.
Il Piano nazionale anti tratta sta ormai decollando. ” Le risorse ci sono – ha spiegato la vice presidente della Camera dei Deputati – ma se Genova e la Liguria vogliono veder riconosciute alcune priorità, i progetti devono essere specifici, ripetibili e messi a sistema”.
Qui a Genova c’è una lunga tradizione. ” Se i progetti decollano, qui ci sono tante persone che hanno dimostrato in tanti anni di riuscire a salvare molte donne” ha ricordato Don Valentino Porcile.
Ma ora la situazione è drammatica. Si è passati dall’accompagnamento di 42 donne alle 6 attuali.
” E invece abbiamo bisogno di strutture dove queste donne vittime della tratta possano essere curate, nascoste, accudite. Dobbiamo mettere in rete tutti i soggetti istituzionali, religiosi e della società civile in questo sforzo, proprio come il Piano nazionale chiede per premiare i progetti ” – ha sottolineato Cristina Lodi, presidente della Commissione Welfare del Comune di Genova.
Per ogni ragazza sottratta alle organizzazioni, la criminalità perde 40.000 euro all’anno.
” E allora facciamo sempre più educazione. Qui ma anche nei paesi d’ordine, mandando come stiamo facendo noi anche ragazze vittime della tratta a fare opera di sensibilità in Nigeria, nei paesi di provenienza.  Ci sono esperienze importanti, anche gruppi di ex-clienti che danno una mano accanto alle associazioni per le vittime della tratta. Però bisogna dare nomi e volti alle tante ragazze uccise. La Giornata della Memoria sarebbe un segnale importante” ha ripetuto  Isoke Aikpitanyi che il suo futuro lo ha costruito proprio sfuggendo alla tratta. Isoke Aikpitanyi è nata a Benin City in Nigeria, è arrivata in Italia nel 2000 per lavorare, ma viene ingannata e resa schiava dalle mafie nigeriana e italiana. Liberatasi dall’oppressione, oggi si dedica interamente alle altre decine di migliaia di ragazze nigeriane schiavizzate in Italia con il progetto “Le ragazze di Benin City” ora divenuto un’associazione.
Ma che cosa è la tratta?
“Spesso la gente non lo sa –  ha chiosato l’Assessore Legalità e Diritti Comune di Genova , Elena Fiorini -. La Giornata della Memoria aiuterebbe a capire”.
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