In sordina, il 30 dicembre scorso, la Giunta Toti ha deliberato il parere positivo di compatibilità ambientale al progetto relativo alla realizzazione dell’impianto di produzione di energia elettrica da biogas nel Comune di Isola del Cantone.
Smentendo le dichiarazioni di contrarietà all’impianto fatte dall’assessore Rixi e dalla vicepresidente Viale nell’assemblea pubblica a Isola del Cantone l’11 ottobre scorso e dopo che, ad agosto, il Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità – e quindi anche con i voti della maggioranza – due mozioni contro quest’opera.
Altri esponenti della Lega, per esempio il consigliere regionale Senarega, avevano, nel corso di alcuni sopraluoghi e riunioni, manifestato la loro contrarietà all’impianto.
Quindi viene da chiedersi se oggi il Carroggio abbia cambiato idea o si sia inchinato davanti al decisionista Toti che, coadiuvato dall’assessore Giampredrone, ha deciso di ignorare sia il parare unanime del Consiglio sia le istanze dell’intero territorio dello Scrivia: del sindaco di Isola del Cantone e dei Comuni limitofi, dell’Associazione isolese ambientalista e di tutti i cittadini della Valle Scrivia, dei consiglieri metropolitani genovesi e dei Comuni del Basso Piemonte che si erano detti contrari in modo formale al nuovo biodigestore.
Contrarietà dovuta al posizionamento dell’impianto industriale dentro il letto del fiume Scrivia, in terreni non disponibili e ad alto rischio di allagamento e inquinamento del fiume stesso.
Con il solito capolavoro politico dello scaricabarile Toti e co. hanno dato parere positivo all’impianto, rinnegando se stessi e scaricano la decisione sulla Città Metropolitana, che ora dovrà esprimere l’ultimo parare. Nulla è valso chiarire che l’Ente genovese non ha previsto nel Piano Metropolitano del ciclo dei rifiuti il biodigestore di Isola del Cantone.
Ancora una volta la Regione a marchio centrodestra ha deciso di non assumersi la responsabilità di attuare quanto dichiarato in tutte le sedi dagli assessori, demandando decisioni di grandi responsabilità agli altri Enti, rendendosi la vita amministrativa facile. In pratica la Regione se n’è lavata le mani ignorando le istanze e i diritti dei cittadini.
A questo punto continueremo a monitorare il percorso amministrativo procedurale successivo al parere positivo della Regione, facendo attenzione a individuare tutte le eventuali azioni necessarie a impedire la realizzazione di quest’impianto così impattante.