Il governo sostenga la scuola. È questo il senso dell’ordine del giorno che ho appena depositato, a fronte della manovra economica nazionale 2019/2021, all’interno della quale “si stimano tagli al comparto istruzione tra i 100 e i 150 milioni di euro. Nella finanziaria, sembra che il primo a essere colpito sia lo stanziamento delle risorse per gli aumenti contrattuali – fondo perequativo degli insegnanti – e quello per il rinnovo contrattuale della dirigenza. Se così fosse gli insegnanti andrebbero a guadagnare meno dell’anno precedente. Ma non è tutto. Dalla finanziaria verrebbe colpita anche l’Università e la scure del risparmio cadrebbe persino sul fondo di finanziamento della scuola, che l’allora ministro Giannini del centrosinistra aveva portato da 110 a 230 milioni. E’ una voce del bilancio del Miur molto importante, che comprende il rifornimento di tutto il materiale che serve per la didattica e la gestione: dai fogli ai pennarelli fino alla carta igienica”. La manovra, infine, una riduzione di ore di alternanza scuola lavoro per tutti gli indirizzi di scuola superiore.
Si ipotizza anche un taglio alla Carta Docente, che passerebbe da 500 a 400 euro per reperire risorse Insomma una serie di misure depressive nei confronti di un bene comune come la scuola che tutte le forze politiche dovrebbero difendere. Per questo chiedo ordine al presidente della Giunta ligure Toti e il Consiglio a chiedere al governo il mantenimento, come previsto negli anni scorsi, dei finanziamenti per la scuola e per l’università, consapevoli che negli altri Paesi europei si investe molto di più.