SIAMO RIUSCITI A FAR APPROVARE DUE CORRETTIVI IMPORTANTI SU AGGIORNAMENTO DEL PIANO E PORTI.
Ci siamo astenuti sul Piano Energetico Ambientale Regione 2014-2020 perché, sostanzialmente, si tratta di un’occasione persa.
Il Piano, adottato dalla precedente Giunta nel dicembre del 2014 e oggetto di prescrizioni da parte dell’ufficio Via nell’aprile del 2015, è stato tenuto chiuso nel cassetto dalla Giunta Toti-Rixi per la bellezza di due anni. Il risultato è che per tutto questo tempo non è stato possibile spendere neppure un euro degli 80 milioni di fondi comunitari Por Fesr previsti per il comparto energetico, che non solo ci avrebbero consentito di avvicinarci agli obiettivi del Piano, ma sarebbero stati anche un forte sollievo per l’economia ligure in questi anni crisi. Ora, dopo aver sprecato tempo e denaro per due anni, siamo ridotti a perseguire gli obiettivi di Piano in tre anni, con il concreto rischio di non farcela e quindi di ridurre il Piano stesso a un semplice esercizio di stile.
Inutile inoltre ricordare che, avendo perso due anni, il Piano che approviamo ora nasce vecchio non solo perché fa riferimento al bilancio energetico dell’anno 2011, un’era geologica fa (quando, per esempio, erano ancora in funzione le centrali a carbone di Vado e di Genova), ma perché, ironia della sorte, approviamo questo Piano e i suoi obiettivi pochi giorni dopo la presentazione da parte del Governo della nuova Strategia energetica nazionale che li rivoluziona in toto, a partire dal traguardo della totale decarbonizzazione entro il 2025 e una crescita delle rinnovabili al 28% entro il 2030 (il nostro Piano si pone l’obiettivo del 14% al 2020 e oggi siamo poco oltre al 5%).
Tuttavia nonostante questi limiti ci siamo astenuti perché senza il Piano non possono partire gli investimenti di cui abbiamo assoluta necessità. Esprimiamo, infine, parziale soddisfazione per l’approvazione di due ordini del giorno proposti dal nostro Gruppo. Il primo sostanzialmente chiede di aggiornare il Piano sulla base di un bilancio energetico più recente, in modo tale da ancorarlo alla realtà di oggi; il secondo consente di approfondire, nel Piano, il tema dei consumi energetici nell’ambito portuale, in particolare il tema dell’elettrificazione delle banchine e l’utilizzo del gas liquefatto: una questione completamente assenti dal Piano, nonostante i trasporti pesino per oltre il 30% sui consumi energetici della Liguria.