Chi paga i costi dei pedaggi autostradali delle pubbliche assistenze?”. A porre la domanda, questa mattina in aula, è stato il consigliere regionale del Partito Democratico Pippo Rossetti, tramite un’interrogazione. “Le Autostrade in questi giorni hanno chiesto il conto alle Pa – spiega l’esponente del Pd – applicando un’interpretazione restrittiva della norma in materia di pedaggi gratuiti per i mezzi di soccorso. E così ci sono pubbliche assistenze che si sono trovate richieste da capogiro, qualcuna fino a 200 mila euro. A questo punto vorremmo capire cosa intenda fare la Giunta di fronte a una tale situazione di emergenza. Anche perché ci saremmo aspettati dalla Regione (in coerenza con l’accordo stipulato nel 2010 tra Anpas, aziende sanitarie ospedaliere, Cipas e C.R.I) un impegno sia sul fronte legislativo a Roma, sia di tipo giudiziario nei tribunali contro la Società Autostrade”. Secondo Rossetti, in questo momento, la Regione dovrebbe “sostenere economicamente il pagamento dei pedaggi delle pubbliche assistenze. Se tra qualche anno, poi, una sentenza dovesse sostenere che Autostrade non avrebbe dovuto chiedere quei soldi, i rimborsi tornerebbero nelle casse regionali. Lombardia, Toscana e Piemonte stanno già pagando. La Liguria faccia la stessa cosa. Altrimenti il rischio è che a tirare fuori i soldi per i pedaggi debbano essere i volontari, i malati o i presidenti”. Rossetti, inoltre, ricorda che, secondo i dati del 2015, “sono 102 le pubbliche assistenze che aderiscono ad Anpas Liguria (Associazione nazionale pubbliche assistenze). Sul nostro territorio ci sono 19 sezioni, 8074 volontari, 35799 soci, 712 mezzi di soccorso e trasporto e 339 dipendenti. Un mondo che merita rispetto e sostegno da parte delle istituzioni”