La lettera inviata da Locatelli alle Asl liguri in cui si impongono tagli e si bloccano assunzioni per far fronte al disavanzo di oltre 100 milioni di euro maturato nel 2016, purtroppo conferma ciò che il Pd dice da mesi. Da tempo denunciamo un incremento del debito sanitario e adesso questi dati vengono confermati dalla Regione stessa. Per un anno intero la Giunta Toti ci ha costretti a parlare di Alisa e di governance, quando invece la priorità – come evidenzia questo allarme – era mettere mano ai conti della sanità per salvaguardare i servizi e il prezioso lavoro di risanamento fatto dal centrosinistra, prima che la situazione diventasse irreversibile. Ora a farne le spese saranno i lavoratori che non verranno assunti e i cittadini che avranno liste d’attesa più lunghe e servizi ridotti. Siamo in emergenza, è inutile nasconderlo. Quindi, visto che questo centrodestra non è in grado di governare la sanità ligure, serve una strategia comune. Tutto il Consiglio deve essere coinvolto, prima che la Liguria finisca tra le regioni “canaglia” e prima che le tasse dei cittadini aumentino (cosa che i liguri non possono certo permettersi, visto che di nuovi tributi quest’amministrazione ne ha già messi altri come dimostra la tassa sui rifiuti). La Giunta Toti venga subito in Consiglio regionale e presso la commissione competente per fare il punto della situazione, dica come stanno le cose e assuma, insieme all’aula, le decisioni conseguenti. Altrimenti a farne le spese saranno i cittadini più deboli. Il Pd chiederà i numeri ufficiali sul debito sanitario, che in base ai nostri dati ammonterebbe a 138 milioni di euro.