Il Gruppo del PD era sotto la sede della Regione, a una manifestazioni di infermieri che chiedevano dignità e rispetto per il loro lavoro e ponevano la questione dell’indennità Covid-19, mentre nel Palazzo di De Ferrari era convocato il tavolo fra sindacati e assessore Viale proprio sull’indennità in questione. La Liguria è una delle pochissime regioni italiane a non averla ancora riconosciuta al suo personale sanitario, nonostante il Governo abbia messo appositamente a disposizione, per il nostro territorio, 5,1 milioni di euro, oltre ai 6,7 milioni per gli straordinari. Altre Regioni lo hanno fatto già da tempo, integrando le risorse nazionali con fondi propri (Emilia-Romagna) o con i soldi raccolti attraverso le donazioni (Toscana). Toti e Viale, invece, come al solito, si sono limitati agli annunci, ai ringraziamenti su Facebook e alle campagna pubblicitarie. Ma a 3 mesi e mezzo dall’inizio dell’emergenza non hanno ancora stanziato un euro. E infatti il tavolo di questa mattina si è concluso, ancora una volta, con una fumata grigia. È un mese che la Giunta ligure propone ai sindacati uno stanziamento di appena 6,7 milioni di euro: una cifra insufficiente, visto che le organizzazioni sindacali ne chiedono quasi il doppio per arrivare ai 16 milioni necessari a garantire un’indennità minimamente adeguata a chi ha messo a repentaglio la propria vita per curare i liguri dal Coronavirus. Toti e Viale, però, continuano a prendere tempo e hanno fissato un altro incontro per mercoledì. Un comportamento vergognoso e irrispettoso. L’assessore Viale, come al solito, prova a scaricare la colpa sul Governo. È l’unica cosa che sa fare. Ma se tutte le altre Regioni sono riuscite ad assegnare da tempo l’indennità e la Liguria è una delle pochissime a non averlo fatto forse il problema è lei.