“Così non si può andare avanti”.
Ha ragione il presidente della Commissione Sanità Matteo Rosso – consigliere del centrodestra – quando, parlando del San Martino, dice che “bisogna cambiare registro”.
Lo ripeto da tre anni all’assessore Viale.
Speriamo che Rosso, facendo parte della maggioranza, abbia più fortuna.
Anche perché la situazione dell’ospedale genovese è davvero allarmante. I vertici sono allo sbando e, senza una guida, a pagarne le conseguenze sono pazienti, medici, infermieri e operatori sanitari
L’ultimo caso riguarda il direttore sanitario De Filippis (non ligure) – nominato dal direttore generale (non ligure) Ucci – che si è dimesso dall’incarico prima ancora di insediarsi. I giornali dicono che l’abbia fatto per una questione economica. E così il San Martino è rimasto senza direttore sanitario. Ma questo è solo l’ultimo episodio di una vera e propria telenovela girata sulla pelle dei cittadini. Perché, sempre dalla stampa, apprendo che lo stesso direttore generale Ucci è dato in partenza dalla Liguria tra un anno, appena scadrà il suo contratto. Al suo posto, secondo i giornali, la Giunta aveva pensato di nominare quello che fino a poche settimane fa era il direttore sanitario del San Martino: La Valle (anche lui non ligure, ci mancherebbe: sia mai che Toti e Viale scelgano per la sanità un manager nato tra Ventimiglia e Sarzana). La Valle però si è dimesso. E infatti Ucci voleva sostituirlo con De Filippis che, come abbiamo visto, ha deciso di rinunciare a sua volta. A luglio, poi, anche il direttore amministrativo si è dimesso, ma almeno questo è stato sostituito. Vi siete persi? Temo davvero che la Giunta e la maggioranza non sappiano più che pesci pigliare. Tutto questo poi avviene nel momento in cui bisogna avviare il piano organizzativo del San Martino per consolidare l’Irccs oncologico e soprattutto quando bisognerebbe rilanciare tale funzione, a fronte del rischio che a Erzelli nasca un secondo polo oncologico di eccellenza gestito da privati.
A questo punto auspico che Toti e Viale ascoltino almeno i consigli del loro presidente di Commissione Rosso e che lo stesso Rosso si faccia sentire un po’ di più in maggioranza.