Questa mattina sono stato a Ceranesi per un sopralluogo sulla frana che da novembre 2018 – con fenomeni ripetuti anche a novembre 2019 – sta mettendo in ginocchio un intero territorio con decine di attività produttive importanti, prima e dopo l’interruzione della strada. Insieme al consigliere comunale Angelo Valcarenghi e la consigliera comunale Cristina Lodi abbiamo incontrato un gruppo di rappresentanti delle dieci attività collocate nella zona che precede il terreno franato per approfondire le loro problematiche; nelle settimane scorse ho depositato un ordine del giorno, concertato con i sindaci della valle e il presidente del Municipio Valpolcevera Federico Romeo – non firmato dalla maggioranza di centrodestra -, affinché la Regione intervenga a sostegno di quelle attività produttive che rischiano di chiudere per il mancato traffico in una strada per cui si prevedevano 5000 passaggi verso Genova al giorno, come sottolineato dai rappresentanti locali in una delle ultime assemblee pubbliche sul tema. Per la realizzazione della strada i tempi sono troppo lunghi, la Regione deve farsi parte attiva presso il Ministero affinché venga modificata celermente la destinazione d’uso dei finanziamenti dati per le opere di compensazione al Comune di Genova – Municipio Valpolcevera, al Comune di Ceranesi e al Comune di Campomorone perché possano essere destinati al rifacimento della strada di collegamento.Regione e Città Metropolitana a oggi devono velocemente decidere chi farà – in attesa di questi finanziamenti – il progetto esecutivo indispensabile per l’inizio dell’opera di ripristino poiché la popolazione interessata non può aspettare all’infinito. Purtroppo, la sensazione è che la stessa mobilitazione di Regione Liguria e Città Metropolitana per interventi da realizzare sulla costa di Levante – un esempio la strada di Portofino – non venga attuata per i comuni dell’entroterra che sono in profonda difficoltà con i loro amministratori. Nelle prossime settimane porterò questa grave situazione in Consiglio Regionale.