Ore di attesa al caldo. Fallimento della giunta, dopo tre anni incapace di dare risposte adeguate all’emergenza e ai bisogni dei cittadini
Oggi, ennesima giornata di allerta caldo, ho visitato i pronto soccorso dei due principali ospedali cittadini, Galliera e S. Martino, trovando in entrambi i casi una prevedibile ma allarmante situazione stagionale di sovraffollamento. Purtroppo la Regione Liguria non ha predisposto un “piano caldo” per le urgenze e le emergenze. Al Galliera c’erano 33 pazienti in barella in attesa di avere un posto letto e più volte, nel corso della giornata, le ambulanze sono state obbligate a lunghe soste fuori dal nosocomio nell’attesa che ci fosse possibilità di entrare. Fino a sette ambulanze hanno sostato fuori dal Galliera con i pazienti stesi sulle barelle. Al pronto soccorso del S. Martino le barelle in attesa al primo piano erano 38, posizionate in doppia corsia e da me fotografate onde evitare che qualcuno neghi l’evidenza. Le persone in arrivo dalla mezzanotte al primo pomeriggio sono state 170 (ma a luglio è stata registrata una punta di 350 arrivi). Un’ intensità nell’affluenza che comunque si verifica ogni lunedì dell’anno. Con mio stupore, così come avevo denunciato a dicembre, ho verificato come siano ancora liberi i dieci posti letto dell’Unità di Osservazione 2 di S. Martino, camere perfettamente attrezzate ma chiuse perché la Regione non ha ancora adeguato il numero di medici e infermieri alle reali esigenze della popolazione. Ancora una volta mi trovo a denunciare la mancanza di un piano specifico e la fatica del ricovero ai reparti. Oggi a S. Martino l’indice medio dei posti letti occupati arriva all’80 per cento, sebbene il dato vada tarato con le unità operative ridotte. Voltri era chiuso per “trasferimento”, Sestri e Pontedecimo erano penosamente vuoti, mentre potrebbero servire per accogliere i pazienti stabilizzati. Notizie di pesante sovraffollamento anche da Villa Scassi a Sampierdarena. Ovunque la situazione è aggravata dal malfunzionamento degli impianti di condizionamento, che rendono difficile il lavoro degli operatori e ancora più penosa la condizione degli ammalati. A fronte di tutto questo registriamo da parte del commissario Locatelli e dell’assessore Viale il mancato ascolto della posizione della SIMEU (Società Italiana della Medicina d’Urgenza) sulla richiesta di un medico di pronto soccorso e non di un’altra specialità alla guida del Dipartimento Interaziendale di Emergenza Urgenza. Permane dunque una generale confusione organizzativa, aggravata dalla presenza in Liguria di due dipartimenti per le emergenza, uno a capo del 112/118 e uno a capo delle emergenze ospedaliere, che in altre regioni italiane sono gestite da un unico dipartimento. Non è difficile immaginare il disagio e la stanchezza, aggravate dal caldo, provati dai pazienti in attesa al pronto soccorso, pur seguiti da personale zelante e dedito al proprio lavoro. Rinnovo la richiesta di aumentare il personale medico infermieristico per fare fronte alle emergenze e mettersi in condizione di ridurre le attese al minimo.