Una bocciatura senza appello quella che arriva dalle associazioni, dai comitati degli inquilini e dai distretti sociali nei confronti della nuova legge sulle case popolari della Giunta Toti. Lunedì mattina, dopo un’audizione durata parecchie ore, come già aveva denunciato il Partito Democratico nei giorni scorsi, sono emerse diverse problematiche legate a questo provvedimento.Sindacati e associazioni hanno sottolineato come questa legge renda, in generale, molto più difficile l’accesso agli alloggi di edilizia popolare per i liguri, perché, da un parte, presenta una serie di restringimenti che rischiano di escludere dalle graduatorie molte persone, dall’altra azzera molti meccanismi di salvaguardia, con il rischio che, una famiglia che già vive in una casa popolare, possa perdere in poco tempo i requisiti. La legge Toti-Scajola non semplifica, ma complica le cose, abbassa le soglie di ISEE e mette nuovi paletti. Ma ci sono anche problemi strutturali per le condizioni di accesso (come i 10 anni di residenza richiesti agli stranieri e i 5 per gli italiani) che sono al limite della costituzionalità. Inoltre la legge del centrodestra introduce meccanismi di decadenza che rischiano di avere un impatto enorme su chi già abita in un alloggio popolare. Con la vecchia legge, infatti, il reddito dei figli che iniziano a lavorare viene conteggiato nell’Isee solo dopo 10 anni, con questa nuova norma, invece, se un figlio che abita ancora con i genitori trova lavoro, nel giro di due anni, o è costretto ad andare via di casa o l’intera famiglia viene sfrattata. Molte critiche sono piovute anche sulla sublocazione (che apre gli alloggi popolari anche a chi non ne avrebbe magari diritto) e sull’accesso ai disabili, visto non c’è un collegamento fra le esigenze abitative e le condizioni dell’alloggio stesso. Anche il criterio di aprire alle giovani coppie sotto i 35 anni con figli dimostra una scarsa conoscenza della situazione sociale, visto che i figli oggi si fanno spesso più tardi. Mentre nelle nuove graduatorie non si tiene conto di alcune fragilità come la perdita del lavoro e le condizioni abitative improprie. Infine comitati e sindacati degli inquilini hanno chiesto che la Regione dia corso a un grande investimento sugli alloggi popolari, visto che al momento gran parte del patrimonio è indisponibile. Insomma, come dicevamo, una bocciatura su tutta la linea per la legge Toti-Scajola. Il Gruppo del Partito Democratico si farà portavoce in commissione e in Consiglio regionale, delle istanze dei liguri, per modificare radicalmente questo provvedimento confuso e sbagliato.