Il centrodestra ha affossato – senza peraltro partecipare al dibattito – la proposta di legge del Pd sul reddito di inclusione attiva, che avrebbe assegnato in via sperimentale a molte famiglie liguri in difficoltà fino a 400 euro al mese, avviando percorsi di avvicinamento al lavoro e integrandosi con la norma nazionale. Una proposta concreta, finanziata, legata a percorsi di riscatto sociale e in sintonia con lo strumento che predisporrà il governo (dopo il Sia), ampliando la platea dei beneficiari sul nostro territorio. Si tratta, infatti, di due misure (quella del Gruppo Pd in Regione e quella del governo) tese a combattere la povertà, che, insieme, garantirebbero, nel complesso, un assegno di 400 euro al mese a circa 12600 famiglie liguri in grave stato di indigenza, ma anche aiuti su servizi importanti come la casa, la salute e la scuola. E’ questa, infatti, la stima delle ricadute positive che potrebbe avere il combinato disposto fra la nuova legge del governo sul reddito di inclusione (il Senato ha dato l’ok al disegno di legge delega in materia che amplia il Sostegno di inclusione attiva già avviato in via sperimentale) e l’analoga norma regionale proposta dal Gruppo del Pd in Liguria.
Il governo, infatti, con un investimento che progressivamente arriverà a 2 miliardi prevede di assegnare un reddito di inclusione attiva di circa 400 euro al mese a 400 mila famiglie italiane (circa 1,7 milioni di persone) con un Isee fino a 3000 euro all’anno. La proposta di legge del Gruppo del Pd in Regione amplia questa platea, grazie a uno stanziamento di 2,5 milioni di euro che si aggiunge alla norma governativa. La proposta del Gruppo Pd, come detto, è legata sia a una serie di percorsi di inclusione sociale, che prevedono formazione e avvicinamento al lavoro, sia ad aiuti aggiuntivi alle famiglie su questioni importanti come salute, trasporti, scuola e affitti. Una proposta di legge che ha la copertura di bilancio e che offre una risposta importante, in un momento storico in cui le garanzie lavorative di un tempo sono ormai venute meno. Il Pd non propone un aiuto incondizionato a chiunque, ma uno strumento calibrato su chi è in difficoltà, per garantire un sostegno economico e un aiuto a trovare un nuovo lavoro. Questa legge si integra perfettamente con la norma nazionale. La maggioranza di centrodestra invece ha preferito voltarsi dall’altra parte. “E’ desolante – sottolineano i consiglieri regionali del Pd Paita, Lunardon e Garibaldi – vedere l’indifferenza nei confronti della povertà delle famiglie liguri da parte della destra che governa questa regione”.